Bruxelles reagisce alla crisi della chimica
La Commissione europea ha presentato il suo Piano di azione per l’industria chimica (Chemical Industry Action Plan), una risposta alla delocalizzazione e all’emorragia di capacità produttiva che Cefic stima nel solo 2023, pari al 5% di quella totale.
Il piano d’azione si prefigge di affrontare le principali criticità, più volte denunciate dalle associazioni di settore, ovvero gli elevati costidell’energia, concorrenza globale spesso sleale, debolezza della domanda interna ed eccessiva burocrazia, promuovendo nel contempo gli investimenti nell’innovazione e nella sostenibilità. Il tutto accompagnato da un programma di semplificazione della regolamentazione sulle sostanze chimiche e da una proposta volta a rafforzare la governance e la sostenibilità finanziaria dell’Agenzia europea per le sostanze chimiche (ECHA). Per quanto concerne la progressiva perdita di capacità dell’industria chimica – evidente nel caso della petrolchimica, come abbiamo più volte riportato nei nostri articoli – Bruxelles darà vita, insieme agli Stati membri e ai portatori di interessi, alla Critical Chemical Alliance. In questa sede verranno identificati i siti produttivi critici che necessitano di sostegno politico e verranno affrontati aspetti commerciali come le dipendenze e le distorsioni delle filiere di approvvigionamento. La Commissione interverrà anche per garantire una concorrenza leale, ampliando nel contempo il monitoraggio delle importazioni di prodotti chimici attraverso la task force già operativa. Nella visione di Bruxelles, l’Alleanza allineerà le priorità per gli investimenti, coordinerà i progetti nazionali e dell’UE e sosterrà i siti di produzione più a rischio per stimolare l’innovazione e la crescita regionale.
